La tariffa unica nazionale Rc auto, una delle novità più attese del settore assicurativo, è stata recentemente bocciata senza appello dall’Ania (Associazione Nazionale delle Imprese Assicuratrici), in quanto “illegittima ed insostenibile“.
Illegittima perché contraria alle Direttive comunitarie che vietano di imporre alle compagnie condizioni di prezzo di qualunque tipo.
Inoltre, è tecnicamente insostenibile perché stabilire a favore degli assicurati che non hanno causato sinistri negli ultimi cinque anni un prezzo unico per tutto il territorio e “parametrato” al livello di tariffa più basso farebbe saltare il meccanismo mutualistico su cui si fonda l’assicurazione. Ma cos’è questa tariffa unica? Vediamo di spiegarlo brevemente.
In poche parole, la tariffa unica Rc Auto prevede, per gli assicurati che non abbiano causato sinistri per cinque anni consecutivi, un premio assicurativo più basso e stabilito a livello nazionale per la corrispondente classe di merito e non un premio differenziato per provincia di appartenenza, come avviene attualmente sulla base della diversa incidentalità effettiva riscontrata nelle varie zone geografiche.
Pareri favorevoli alla tariffa unica sono stati invece espressi da alcune forze politiche (soprattutto di centro-destra) e nei prossimi giorni è previsto il voto dell’emendamento nelle commissioni Industria e Territorio.
Aldo Minucci, presidente dell’Ania, ha detto pubblicamente che se fosse introdotta la tariffa unica nazionale Rc auto quest’ultima non porterebbe a un allineamento “verso il prezzo più basso ma verso a un prezzo medio sacrificando di conseguenza gli assicurati delle zone del Paese meno rischiose“, ha affermato.
C’è da dire come già in passato (2002), l’Ania aveva “bloccato” un emendamento simile, la cosiddetta “riforma Marzano” (la 273) che proponeva l’adozione di una tariffazione uniforme sul territorio nazionale per gli automobilisti virtuosi. Cosa strana è che questa legge restò in vigore per un giorno solo e fu poi cancellata (dopo il parere negativo della UE) con la finanziaria 2003!
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